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martedì 9 agosto 2011

Lana nella testa...la bella lavanderina che lava i fiocchetti!

La scorsa settimana sono stata blog-latitante, ma tutt'altro che disoccupata. Sono rimasta a casa con i bambini e insieme abbiamo fatto un sacco di cose: siamo andati in piscina a Molveno con lo zio, abbiamo visto le palafitte di Ledro, siamo andati a visitare Castel Campo e ci siamo fatti delle grandi giocate al parco. 
Questo post sarà un ammasso di impressioni che voglio lasciare per non perderle.
Anzitutto un libro: prima di andare in ferie la biblioteca ha acquistato "Intorno al mondo con zia Mame" di Patrick Dennis e dopo aver letto con grande divertimento il primo libro non ho potuto fare a meno di inserirlo a catalogo, foderarlo e passare una settimana tranquilla in compagnia di zia Mame.
 
Diffido dei libri molto letti e richiesti perchè mi sembrano mode passeggere. In effetti è passato almeno un anno dall'uscita del primo libro di Dennis prima che mi decidessi a leggerne l'incipit. In quel periodo casualmente stavo preparando la nuova commedia e il mio personaggio è una ex diva del varietà molto molto eccentrica. Forse per questa corrispondenza il racconto mi ha avvinta e non ho potuto districarmene fino alla fine: ho trovato divertentissima questa zia sopra le righe, fuori dalle convenzioni, con un cuore enorme e una capacità assolutamente invidiabile di portare scompiglio nelle piatte vite altrui. Anche questo secondo libro è stato divorato e mi sono ripresa da una settimana di lavoro con alcuni utenti piuttosto indisponenti. Quello delle 18.35 in particolare.
In queste settimane stiamo provando e riprovando la commedia ("Metti, una suocera in casa") che andrà in scena mercoledì per la festa di San Lorenzo e così una ripassata agli atteggiamenti eccentrici mi è proprio servita. Non so se avrò il coraggio di postare qualche foto. Dopo tre mesi dal debutto non ho avuto il fegato nemmeno di guardare le foto in costume di scena...direi che se le vedessi potrei fare come il principe della recita di Brugola, che è scappato spaventato prima di entrare in scena a ballare con Cenerentola.
Dietro questo sipario, una delle emozioni della settimana trascorsa, c'è la mia Brugola nella parte della Topina cavallerizza di Cenerentola. Stare per una volta al di qua del sipario e pensare all'emozione della mia cucciola è stato molto commovente. Lei se l'è cavata benissimo, superando la sua innata timidezza e non dimenticandosi nemmeno una battuta. Talmente fulminea negli inchini che è stato impossibile fotografarla...
La scorsa settimana ho iniziato finalmente un lavoro che avevo in mente da quando, nella gita a Bergamo, ho comprato qualche gomitolo di fettuccia. Ho svuotato l'armadio e ho separato le magliette salvabili da regalare e le magliette da buttare. Quelle da buttare si sono trasformate in fettuccia, immolate per la giusta causa della creazione di una borsa da lasciare sul bracciolo del divano con i miei lavori del momento. Tutto per evitare le sacrosante lamentele di mio marito che non trova dignitoso avere una borsa della spesa perenne sul divano.

Dulcis in fundo la mia grande pazzia. Molto molto eccentrica. Da quando ho avuto per le mani in fattoria la soffice lana d'alpaka, ha iniziato a frullarmi in testa il pensiero di imparare a filare. Cercando in internet ho visto molti filmati, ma non ho trovato niente in zona per poter soddisfare la mia curiosità. Poi il destino (o quello che la mia mente bacata ha visto come destino): sono andata a trovare in val di Ledro una mia ex collega e ho scoperto che suo marito ha le pecore. Non è caduto un fulmine dal cielo quando gli ho chiesto se vende la lana e lui mi ha risposto che la butta via, ma che ne aveva un sacco ancora da buttare. Nessuna campana celeste ha suonato per risvegliare il mio buon senso addormentato. Nessun lampo di genio ha illuminato il mio cieco entusiasmo. "Me ne daresti un po' per favore?" NOOOOOOOOOOOOOOOOOO...
Il destino si è compiuto: tre giorni a lavare lavare lavare. Tre giorni a togliere semi e pagliuzze da ogni singolo fiocco di lana. Tre giorni per avere un misero mucchietto di lana che probabilmente non è nemmeno buona per chiunque abbia un minimo di esperienza (notate che anche Pecorella mi guarda con pietà). 
Ma io sono incosciente e fortunatamente paziente: mi sono divertita un sacco! Prima di tutto anche i bambini hanno paciugato con questo materiale fantastico. Poi ho scoperto il superpotere della lanolina che mi ha lasciato le mani morbide e liscie nonostante le ore di immersione in acqua. Infine ho pensato e pensato e pensato, perchè le mani occupate lasciano il cervello libero di viaggiare. 
Insomma: esperienza che non ripeterò (la prossima volta solo lana tosata appositamente per la lavorazione), ma assolutamente positiva.
Il prossimo passo è trovare le spazzole per cardare (sembra che tutti i negozi della zona abbiano ritirato dal mercato le spazzole per gli animali) e aspettare che il mio pazientissimo marito abbia il tempo di costruirmi un piccolo fuso, visto che non mi fido a metter mano alla ruota della nonna. Non so se funzionerà, ma siccome sono testona all'ennesima potenza devo portare a termine i viaggi che intraprendo.

Forse però devo dar ragione a mio marito che, un po' sorridente e un po' sconsolato, si chiede cosa riuscirò ad architettare quando con l'età i lumi della ragione mi abbandoneranno del tutto.
Del resto è colpa sua se dal mucchio non è riuscito a pescare una moglie nella norma!

5 commenti:

  1. Ma va là, che t'ha scelto tra 1000 e sarà senz'altro orgoglioso di te :-)
    Complimenti per la tua settimana superproduttiva e per la recita della tua figliola!
    Ciao, elena°*°

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  2. Carissima
    sono meravigliata per la somiglianza dei colori del tuo tappaeto con il mio! Quando lo finisci?
    Sono sempre più meravigliata per quante cose riesci a fare in 24 ore. Sicura che le tue ore sono uguali alle mie? Io ho molto più tempo di te e faccio un decimo di quello che fai tu. Oltre all'uncinetto posso portarti anche il fuso, ne ho uno che ti può interessare. Io ho imparato a filare dalla suocera di mia sorella che aveva anche il filatoio ma poi ho lasciato perdere perchè lei diceva che bisogna filarla sporca e lavarla dopo e non ti dico che difficoltà lavorare con tutto quell'odore. Ti parlerò di questa esperienza. Ciao.

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  3. Ma che bello, questo bellissimo super- post che racconta di così tante cose... Mi piace la tua pazienza ma anche la tua tenacia nel portare a termine un lavoro così impegnativo... Brava

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  4. eccomi qui!
    allora c'è chi preferisce filare da sporca, chi da lavata, ma se vuoi fare questo mestiere un po' di pazienza devi avere.
    Scoprirai che mentre il filo scorre avrai modo di pensare a mille cose e la mente si aprirà!
    le mani lavoreranno una fibra che ti ricollega alla terra e alla natura erbivora dell'animale che in primavera ha abbandonato il cappottino dell'inverno.
    Ti aspetto e ora so che sei anche motivata.
    Valentina

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  5. wow! finalmente mi sto dedicando alla lettura del tuo blog, ho spulciato la tua lista etichette qui a lato aprendo finestre sulle parole che mi ispiravano... ho iniziato da questo post che... ma sei un vulcano??? quante passioni, quante cose fai... quanta passione, ma le tue giornate sono di 24ore come le mie??? curiosa di leggere ora gli altri tuo post spero leggerai i miei commenti... io ho il primo libro "zia Mame" lo inizierò presto

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